La notizia dell’incontro tenuto a Nuoro in prefettura tra i vertici di Rete ferroviaria italiana, la Provincia e i sindaci dei due comuni interessati (Abbasanta e Nuoro) nel quale si è parlato della realizzazione di una nuova ferrovia per collegare Nuoro alla dorsale sarda all’altezza di Abbasanta è caduta su Macomer e il Marghine come un sasso nell’acqua stagnante. Il sindaco di Macomer e quello di Borore, Riccardo Uda e Tore Ghisu, si sarebbero subito attivati presso il Prefetto.
I risultati si vedranno in futuro, anche perché, se la nuova ferrovia si farà e non è solo fumo elettorale in vista delle regionali del 2024, a questo punto i buoi potrebbero essere già scappati e non sarà facile riprenderli. Considerato che negli ultimi anni sulla Macomer-Nuoro sono stati investiti più di 50 milioni, appare sempre più strano che si voglia realizzare una nuova ferrovia sprecando così gli investimenti fatti per ammodernare l’altra.
Sull’argomento era intervenuto ad agosto il sindaco di Borore, Tore Ghisu, con un documento, che ha aggiornato alle luce delle novità e che pubblichiamo di seguito.
Questa la nota del sindaco di Borore:
«A proposito di collegamenti ferroviari. Da anni si susseguono, con alterno interesse, le proposte e le discussioni e le “battaglie”, più o meno interessate, sulla realizzazione di una linea ferroviaria di collegamento della dorsale di RFI con la città di Nuoro, capoluogo dell’omonima provincia. In quest’ultimo periodo le discussioni sul tema si sono concentrate sulla proposta di collegamento fra Macomer (con innesto presso la stazione di Borore) e Nuoro; proposta questa che sembrava praticabile e, finalmente, ben calibrata anche dal punto di vista del tracciato e dello sviluppo tecnico/logistico. Tale proposta, attraverso gli investimenti legati all’utilizzo dei fondi del PNRR, poteva avere una prospettiva seria di possibile realizzazione. Tecnicamente, nello specifico, questa linea ferroviaria, che ha uno sviluppo di circa 40 km, avrebbe collegato Nuoro/Prato Sardo alla stazione ferroviaria di Borore, dove passa la linea ferroviaria nazionale (a scartamento ordinario) che connette Cagliari, Carbonia, Iglesias, Olbia, Golfo Aranci, Sassari, Porto Torres. Connettere Nuoro/Prato Sardo con Borore/Tossilo/Macomer, e quindi con la dorsale ferrovia a scartamento ordinario, è un intervento strategico, che ha un’indubbia valenza (in prospettiva anche nel settore dei trasporti) per tutta la rete ferroviaria sarda.
Questo intervento avrebbe un senso, non solo, per tutta la provincia di Nuoro ma anche per tutti i sardi, per tutto il sistema trasportistico della Sardegna. A fronte di tutto ciò è notizia di questi giorni che questa “battaglia”, di Nuoro e di tutto il territorio, sembrerebbe “aggiornata” e derubricata in una nuova “promessa d’intervento” che dovrebbe collegare il capoluogo della provincia di Nuoro non già attraverso l’ammodernamento della Macomer-Nuoro, o meglio la Borore-Macomer-Nuoro, ma con un nuovo tracciato, forse parallelo alla 131dcn, avente come terminali le stazioni di Abbasanta e di Nuoro. Una proposta politico-programmatica non nuova, ma che forse non ha lo stesso valore strategico ne, tantomeno, soddisfa le stesse esigenze di trasporto della precedente proposta. Soprattutto se si ragiona sul fatto che il nuovo tracciato, così come pare ipotizzato, sembrerebbe collegare, con la stazione di Abbasanta, forse il solo comune di Ottana e quindi, al contempo, tagliando fuori dal tracciato tutti i comuni del Marghine, buona parte di quelli del Goceano, ma anche alcuni comuni del nuorese (ad esempio, il comune di Orotelli).
Tutto questo, peraltro, rinunciando, a priori, alla possibile connessione delle aree industriali, di Tossilo, Ottana e Prato Sardo, con la dorsale ferroviaria, a scartamento ordinario, di RFI.
Non credo che possa essere questa la migliore risposta alla legittima richiesta di riqualificazione e di ammodernamento dei servizi trasportistici che Nuoro e i territori della Provincia di Nuoro, “storicamente”, rivendicano.
Non sono mai stato troppo ottimista sulla possibilità che questo intervento possa essere realmente realizzato. Tuttavia, ora più che mai, sarebbe importante una discussione seria, approfondita quanto lungimirante (se si pensa all’utilizzo dei fondi del PNRR) per stabilire, con tutti i soggetti (istituzionali, politici, economici, etc.) interessati quali siano gli obiettivi, il tracciato, la fattibilità ma anche, e soprattutto, quali prospettive legate al necessario, quanto non procrastinabile, rilancio della nostra provincia e del Centro Sardegna più in generale».