Gli anni peggiori sono stati quelli tra il 2005 e il 2015, quando la crisi industriale si è abbattuta pesantemente su Macomer cancellando un tessuto produttivo consolidato.
Nel Marghine era il comune col il maggior numero di beni messi all‘asta a causa di fallimenti o altre procedure giudiziarie.
Se si va a guardare il sito delle aste giudiziarie del Tribunale di Oristano, l’elenco dei beni immobili in vendita nel territorio di Macomer sono molti di meno, appena cinque contro elenchi di venti e trenta case, capannoni e terreni che venivano venduti in quegli anni.
Nella Sardegna centrale, però, Macomer è il comune che figura di più nell’elenco dei beni all’asta del Tribunale di Oristano, al quale fa capo per giurisdizione.
A Borore, ad esempio, sono in vendita tre immobili, due a Bosa e due ad Abbasanta.
A Macomer sono all’asta due locali residenziali, uno commerciale, uno industriale (artigianale) e uno ad altra destinazione (terreni con locale).
Crollati anche i prezzi rispetto a quelli del periodo tra il 2005 e il 2015.
Oscillano tra i 30 mila euro e il 150 mila per il locale commerciale che in altri tempi sarebbe stato possibile vendere per non meno di 300 mila euro.
Ciò significa che Macomer è poco appetibile.
Spesso le aste vanno deserte, un po’ perché non ci sono soldi e la gente non compra, e un po’ perché investire sugli immobili significa farsi carico di costi e tasse, in particolare l’Imu che a Macomer picchia pesante, sia per le scelte del comune negli anni passati, sia perché gli estimi catastali sono abbastanza elevati e non corrispondono al reale valore dei beni.