Il sindaco di Bolotana, ieri, ha pubblicato un comunicato stampa che mi ha colpito in una sua parte:
«Si è voluto diffidare perentoriamente due giovani che hanno eseguito un’opera meritoria con onestà, senza intenzioni predatorie che andrebbero applauditi, mentre si è indulgenti verso cittadini che hanno occupato e vandalizzato i terreni e gli edifici di proprietà dell’Unione dei Comuni, con l’aggravante di trarne profitto».
La vicenda è quella degli imprenditori di Bolotana che, avuta la concessione temporanea per uno spazio esterno di proprietà dell’Unione dei Comuni, avrebbero (evidentemente, anche a detta del sindaco di Bolotana) svolto lavori all’interno di una struttura a loro non concessa per essere poi diffidati ad abbandonarla dal Presidente dell’ente.
Il caso è poi divenuto politico e avrà i suoi sviluppi.
Tuttavia, a me pare che ciò che ha affermato il sindaco di Bolotana non possa passare sotto silenzio. Dopo aver autocertificato le intenzioni ‘non predatorie’ dei due imprenditori di Bolotana (non capisco il termine ‘predatorio’, posto che i due evidentemente volevano usare gli spazi per un’attività con scopi di lucro) il sindaco afferma che invece l’Unione dei Comuni sarebbe stata ‘indulgente’ verso cittadini che hanno occupato e vandalizzato terreni e edifici di proprietà dell’Unione dei Comuni per trarne profitto.
Sono accuse gravi.
Chi sono questi acclarati ‘vandali profittosi’?
Chi governava l’Unione quando il suo patrimonio veniva vandalizzato?
Perché il sindaco, se era al corrente di questa situazione, non ha informato, anche da privato cittadino, l’autorità amministrativa e, nel caso, quella giudiziaria?
Sono domande che meriterebbero una risposta.