Si è tenuto alle caserme Mura di Macomer, il giorno della festa del patrono San Pantaleo, l’epilogo del primo concorso enologico “I rossi del Marghine”, organizzato dall’Associazione macomerese “Binzateris” e riservato ai vini rossi ottenuti da uve autoprodotte nei territori di Birori, Bortigali, Borore e Macomer; il concorso è stato posto in essere sotto l’egida dell’Agenzia Laore, della Scuola Europea Sommelier e il patrocinio dell’amministrazione comunale.
Sono stati premiati i primi tre vini giudicati i migliori da un team di 12 sommeliers di provata esperienza coordinati dal responsabile della Scuola Europea Sommeliers Sardegna, dr. Luigi Secci.
Alla premiazione, alla quale hanno presenziato gran parte dei sessanta concorrenti, ha fatto da preludio, oltre al saluto del sindaco e del presidente dell’associazione, Alberto Betterelli, un interessante intervento del noto enologo planargese Angelo Angioi. Angioi, che è anche produttore di noti vini bianchi di nicchia, ha evidenziato quanto il territorio del Marghine sia vocato, contrariamente alla convinzione di molti, alla viticoltura di qualità, sia grazie alle escursioni termiche che si verificano durante il periodo estivo e che facilitano i processi di maturazione delle uve, sia alla composizione ed alle proprietà fisiche dei terreni.
L’agronomo ed enologo Luigi Secci ha spiegato le modalità adottate dalle commissioni di esperti per l’assaggio dei vini, sottolineando inoltre il buon livello medio raggiunto dai vini partecipanti al concorso, grazie alla sempre crescente diffusione di una maggior cultura delle tecniche di vinificazione e di coltivazione delle uve. Lo scambio di informazioni e di esperienze non solo fra gli specialisti del settore e i vignaioli, ma spesso fra i vignaioli stessi, fa si che le buone pratiche agronomiche e la cura delle cantine siano in fase di continuo miglioramento.
Sono stati alfine premiati i vini presentati da Paolo Deriu, produttore bortigalese con vigna in territorio in località “Su pedrosu” a Bortigali, con un vino ottenuto da cannonau e sirah; lo stesso produttore ha ottenuto anche la seconda piazza col vino di sangiovese in purezza. Terzo posto per il vino di Antonio Spanu e fratelli, di Macomer, ottenuto da cannonau, monica e pascale, sempre in località “Su pedrosu” in territorio di Bortigali. E’ stato anche conferito un riconoscimento come miglior vino macomerese ad un mix di cannonau e cabernet da uve coltivate in località Cherchizu.
Fra le eccellenze, da segnalare i nettari di Massimo Fadda e Claudio Pireddu di Macomer, Pierpaolo Porcu di Borore, Giuliano Chirra e Daniele Pala di Birori; nella quasi totalità dei casi il cannonau costituisce la base del prodotto finale, anche se mai in maniera esclusiva
Dato che, come si sa, tutti i salmi finiscono in Gloria, alla parte discorsiva ha fatto seguito un bel momento di convivialità in cui tutti i presenti hanno potuto assaggiare i vini migliori, dissertando degli argomenti trattati con l’amichevole atteggiamento al quale un buon bicchiere di rosso predispone. Come dicono gli esperti, il consumo eccessivo di vino è sicuramente negativo per la salute, ma un bicchiere a pasto non fa male. La coca cola sì.