Il comitato per la difesa della sanità nel Marghine, che da alcuni anni ha intrapreso una battaglia disperata contro il progressivo smantellamento dei servizi nella zona, scende di nuovo in campo per chiedere alla nuova Giunta regionale di restituire al territorio quanto è stato tolto negli anni, o quanto meno quello che è indispensabile perché la gente che ne ha necessità possa ricevere un minimo di cure e di assitenza.
Nel corso di un incontro con i sindaci della zona si è deciso di mettere insieme forze ed energie per chiedere provvedimenti urgenti per far fronte all’emergenza e per avviare la riorganizzazione del sistema sanitario territoriale su nuove basi. Inutile dire che nelle strutture di Macomer, un tempo punto di riferimento di un bacino d’utenza che andava oltre i confini del distretto sanitario, i servizi sono sempre più rarefatti, se non assenti perché cancellati.
Assieme ai sindaci che hanno partecipato all’incontro, il coordinatore del comitato, Francesco Nieddu, ha denunciato le criticità gravi del servizio sanitario nel centro Sardegna.
« Non c’è nessuna possibilità per i diabetici, e non solo, di effettuare entro l’anno una visita cardiologica e un elettrocardiogramma _ ha detto _. Non c’è disponibilità a Macomer, ma neanche in tutta l’isola. Gli interessati devono per forza rivolgersi a un privato, a pagamento. Una spesa cui però, in tanti, non possono far fronte. Oltre alle visite che non si possono fare, c’è una lunga attesa per effettuare qualsiasi controllo specialistico nel territorio. Tanti vengono inviati in territori lontani, oppure devono aspettare a fine anno, quando sarà fatta una nuova agenda di appuntamenti».
Per la Asl, però, la situazione non sarebbe così critica.
Nel sito dell’azienda sono pubblicati i dati relativi alla rilevazione dei tempi di attesa previsti e dei tempi effettivi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali ed è spiegato che «oggetto della rilevazione sono le prime visite e le prime prestazioni diagnostico-terapeutiche, non visite/esami di controllo».
Queste sono gestite per classe di priorità, che è indicata dal medico che le richiede barrando una delle tre lettere in alto nel modulo di prescrizione: B (breve) da eseguire entro 10 giorni, D (differita) entro 30 giorni per le visite ed entro 60 per gli accertamenti specialistici, P (programmata) entro 120 giorni.
Per quanto riguarda la visita cardiologica ecco la disponibilità per sede nelle strutture e nel territorio della Asl di Nuoro alla data del 1° febbraio 2024: casa comunità S. Francesco Nuoro 268 giorni, Macomer 264, ospedale San Francesco Nuoro 161, Orosei 338, Siniscola 68, Sorgono 110. Elettrocardiogramma: Bitti 6 giorni, casa comunità S. Francesco Nuoro 265 giorni, casa salute Gavoi 6, Macomer 212, ospedale S. Francesco Nuoro 161, Orosei 293, Siniscola 63, ospedale Sorgono 6, poliambulatorio Sorgono 110.
Questi i tempi di attesa aziendali a Macomer per una visita cardiologica nella settimana indice dal 5 al 9 febbraio, cioè due mesi fa’: priorità B (breve) 8 giorni, D (differibile) 169, P (programmata) 13. Elettrocardiogramma: B 10 giorni, D 153, P 120 giorni.
Viste le lamentele dell’utenza, è da verificare quanto siano attendibili i dati aziendali. Sta di fatto che chi è in grado di sborsare somme importanti ricorre alle strutture private, ch non può pagare rinuncia. L’altra nota dolente della sanità nel Marghine riguarda la medicina di base. Ormai anche farsi fare una ricetta è diventata un’impresa. In molti paesi manca il medico di base titolare. Dove c’è è oberato da carichi di lavoro impossibili e presto altri paesi rimarranno senza. Le ripercussioni sul servizio sono immaginabili. L’ultima novità riguarda i pannoloni per gli anziani. La loro fornitura è in ritardo, pesantemente in ritardo.