Per ora sono in distribuzione le buste tradizionali con i colori che distinguono il tipo di rifiuto conferito, ma in futuro si punta a buste e mastelli intelligenti che consentiranno di identificare l’utenza e soprattutto di quantificare i rifiuti.
L’obiettivo dell’amministrazione comunale di Macomer è quello di avviare una rivoluzione della raccolta differenziata impiegando buste e mastelli dotati di microchip.
Lo scopo è quello di controllare meglio la raccolta per andare oltre il 77 per cento di rifiuti differenziati e ridurre al minimo il secco, il cui smaltimento costa di più.
Entro la fine di maggio, intanto, si procederà con l’appalto per riaffidare il servizio, che probabilmente individuerà un nuovo gestore che si faccia carico delle novità con le quali l’amministrazione intende raggiungere nuovi e importanti obiettivi nella raccolta differenziata.
Già in passato l’amministrazione comunale di Macomer si era proposta di cambiare il sistema di calcolo della Tari, che allora si chiamava Tarsu.
Quando si iniziò con la raccolta differenziata si puntava, nel giro di qualche anno, di arrivare alla tariffazione del servizio quantificando i rifiuti conferiti.
I mastelli col microchip e i mezzi compattatori in grado di pesare il rifiuti imputando la quantità conferita a ogni singola utenza non sono mai arrivati.
Per le utenze domestiche si è andati avanti a calcolare l’importo della tassa come indicato da una norma del 1999 e a inviare l’avviso di pagamento all’utenza.
Il meccanismo di calcolo è semplice. Il comune determina le tariffe partendo dalla superficie calpestabile della casa, cioè i metri quadrati netti all’interno delle mura. Nel calcolo si tiene conto anche del numero degli occupanti.
Poco importa se si tratta di una coppia giovane, che di rifiuti ne produce di più, o di due anziani, che consumano poco e di rifiuti ne producono di meno.
Per certi aspetti si tratta di una tariffazione ingiusta, ecco perché si punta a una tariffa puntuale con l’obiettivo di far pagare in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e gettati nella spazzatura.
La tariffa puntuale è un prezzo che nasce dal sistema di calcolo dei rifiuti prodotti dal singolo cittadino, o meglio dalla singola utenza (domestica e non domestica), che consente di determinare una tariffa proporzionale, almeno in parte, alla fruizione del servizio di raccolta rifiuti. Una tariffa che parte da una gestione rifiuti che prevede di calcolare il reale volume e peso dei singoli svuotamenti dell’utenza. Quindi chi meno rifiuti indifferenziati produce meno spende. Il comune di Macomer punta a questo e, soprattutto, a ridurre il secco conferito aumentando la differenziazione dei rifiuti nelle case. Lo farà con i nuovi mastelli e le buste identificabili attraverso microchip o barre a lettura ottica. Forse non si arriverà alla pesatura, ma attraverso il conteggio del numero di esposizioni del contenitore per il rifiuto secco si potrà applicare la tariffa puntuale per ogni utenza: chi meno conferirà, meno pagherà.