È la prima e più ricca mostra di apparecchi televisivi d’Italia quella che sarà inaugurata venerdì 12 aprile, alle ore 19,30 al Maart City Heart presso il centro intermodale passeggeri di Macomer. Da lunedì 15 aprile sarà aperta al pubblico.
Racconterà settant’anni di vita e di evoluzione degli apparecchi televisivi. La mostra “Scatole di luce” rimarrà aperta e potrà essere visitata per un anno. Chiuderà infatti nel mese di aprile del 2025.
È stata allestita in occasione del 70° compleanno della nascita della televisione in Italia e punta a diventare un’esposizione permanente, una specie di museo, probabilmente unico in Sardegna e forse anche in Italia.
È organizzata da Maart City Heart in collaborazione con la Cooperativa Esedra e la Pro Loco e con il patrocinio del Comune di Macomer. Se un bambino non accompagnato dovesse imbattersi in uno dei televisori più vecchi esposti nella mostra “Scatole di luce” difficilmente riuscirebbe a capire che si tratta di un televisore. Forma, dimensioni, materiale del contenitore, aspetto e contenuto all’interno sono completamente diversi dai televisori di oggi e da tutti gli altri apparecchi in grado di ricevere i programmi tv, a partire dallo schermo di uno smartphone.
Si tratta infatti di grossi cubi con un vetro di fronte e tre o quattro manopole: per il volume, per accendere l’apparecchio e per la luminosità e il contrasto. Ricevevano solo un canale. Le marche non aiutano: Marelli, Magnadine, Phonola, Brionvega, Formenti, Minerva e altri nomi oggi sconosciuti o non associabili al televisore.
All’inizio erano carissimi. Gli apparecchi infatti costavano circa 450 mila lire (oggi sarebbero 7 mila euro) i più cari, ma nel 1956, quando il segnale arrivò anche a Macomer, si trovavano anche tra le 150 e le 250 mila lire.
«L’esposizione, con oltre cento apparecchi televisivi di cui alcuni rarissimi _ si legge in una nota di presentazione dell’iniziativa _, racconterà l’evoluzione stilistica a partire dai primi anni 50 fino ai giorni nostri, e a distanza di settant’anni, di quella tecnologica passando dalle valvole ai transistor e successivamente ai microprocessori, dalle tv in bianco e nero al colore, dal tubo catodico agli schermi led, da un solo canale alle Pay tv su piattaforma digitale e internet». Sarà presente anche un percorso didattico, che attraverso dei pannelli ne illustrerà il funzionamento, dalla tv classica a tubo catodico fino alle nuove tecnologie Led e Oled. La Cooperativa Esedra curerà le visite in collaborazione con le scuole di tutta la Sardegna. «Non sarà solo una mostra di apparecchi televisivi _ conclude la nota di presentazione _, verranno esposti anche apparecchi radiofonici, registratori a bobine, casse, videoproiettori e alcuni sintetizzatori d’epoca. Non vuole essere solo mero spazio espositivo, ma in collaborazione con attività e associazioni del territorio vuole affiancare alle visite laboratori e dibattiti, video art, realtà aumentata e altro».