C’è voluto più di un anno per avviare i lavori di sostituzione di giunti danneggiati del ponte di S’Adde, quello che con un termine pretenzioso viene chiamato “viadotto”.
Per non chiuderlo del tutto, come è stato fatto inizialmente, per oltre un anno è stato possibile percorrerlo a 30 chilometri all’ora.
Durante i lavori, che dovrebbero concludersi in settimana, si passerà a senso unico alternato regolato da un semaforo.
A Oristano il nuovo ponte sul fiume Tirso (anche questo di competenza della Provincia, ma di Oristano), i giunti erano saltati.
Nel giro di due mesi il problema è stato risolto. La strada è stata chiusa al traffico dal 19 febbraio al 9 marzo 2024 nel tratto in uscita dalla città di Oristano verso la chiesa del Rimedio e in poco tempo sono stati eseguiti i lavori.
A Macomer, confine occidentale della provincia di Nuoro, tutto è iniziato nel mese di gennaio dell’anno scorso, quando un’auto rimase danneggiata dal giunto saltato nel momento in cui le ruote ci sono passate sopra.
Da allora sono trascorsi più di dodici mesi. La «criticità dei sistemi di dilatazione del viadotto S’Adde in Macomer» è stata richiamata il 28 febbraio anche dalla società di gestione delle manutenzioni stradali Nugoro spa tramite una comunicazione con la quale sollecitava un intervento urgente per sistemare i giunti del ponte «al fine di evitare pericolo a persone o cose, ivi compreso il grave danno all’interesse pubblico che l’opera è destinata a soddisfare per l’eventuale chiusura del tratto stradale interessato». In dodici mesi non se n’era reso conto nessuno!
Uno stanziamento di 150 mila euro servirà per sistemare il ponte di Macomer e quello sul fiume Tirso lungo la strada Bardosu-Ottana. È poco per fare anche altro. Una verifica più ampia, anche statica, sul ponte di Macomer non guasterebbe. Meglio prevenire che curare, ma i soldi non bastano.