Non è il primo caso, e sicuramente non sarà l’ultimo.
Un leone da tastiera, convinto di farla franca dietro uno schermo che gli dà sicurezza, si è scatenato con accuse infamanti sui social contro il sindaco di Bortigali, Francesco Caggiari.
Non è stata la prima volta.
È da novembre che uno di questi “eroi” dell’anonimato si scatena sui social contro il primo cittadino, che all’inizio ha cercato di farsi scivolare addosso accuse e insulti, ma ignorarli non è bastato per far desistere l’autore e l’imbecille ha continuato imperterrito, forse convinto di trovarsi protetto all’interno di una bolla di impunità.
Ma ha fatto male i conti perché alla fine la corda troppo tesa si spezza e l’ultimo post è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il sindaco di Bortigali prima ha informato il prefetto e poi ha sporto denuncia alla Procura del tribunale di Oristano, competente per territorio, e la polizia postale ha avviato le indagini per snidare il “leone”.
Fra questi personaggi, che una volta snidati cambiano pelo e sembrano conigli, regna la convinzione che tramite un account falso si possa insultare chiunque senza essere scoperti. Questo è uno dei falsi miti del mondo della tecnologia.
Non mancano, e sono numerosi, i casi che dimostrano il contrario, con “odiatori della rete” scatenati che si firmavano con falsi nomi o pseudonimi, per poi essere individuati e denunciati grazie agli strumenti di cui dispongono gli inquirenti.
Al sindaco di Bortigali è arrivata la solidarietà e il sostegno della gente del paese e dei colleghi sindaci. Francesco Caggiari in questa vicenda intende andare fino in fondo e quando si arriverà a snidare il leone, lo porterà davanti ai giudici e si costituirà parte civile.
Per andargli bene, l’autore delle accuse infamanti e di tutto il resto potrebbe essere chiamato a rispondere di diffamazione aggravata, alla quale potrebbero aggiungersi altri reati. Questo per chiarire che i social non sono una zona franca dove ci si può esprimere senza limiti. Minacce e insulti possono essere reati anche molto gravi. Pubblicando commenti offensivi e insulti si rischia infatti di commettere il reato di diffamazione aggravata, in quanto con questi mezzi è possibile raggiungere un numero potenzialmente indeterminato di persone. Se agli insulti si sommano anche minacce e calunnie i reati sono ancora più pesanti. Le condanne passate in giudicato non mancano.