Gennaio è da sempre mese di bilanci sulle cose dell’anno che si è concluso.
L’attenzione si sofferma sugli aspetti economici, sui fatti ma anche e soprattutto sull’andamento demografico dei dodici mesi appena trascorsi e su cosa si prospetta per gli anni da venire. Macomer non sfugge a questa analisi ed è evidente che è in atto un processo di spopolamento che allo stato delle cose appare inarrestabile.
I numeri parlano chiaro: nel 2023 sono nati 28 bambini mentre i decessi registrati all’anagrafe sono 115 con un saldo naturale negativo di 83 abitanti. Segno meno anche per il dato relativo al saldo migratorio (è la differenza tra il numero di quanti trasferiscono la residenza da un altro comune e quello di chi invece si cancellato per trasferirsi altrove).
A fine anno dovrebbe aver superato i 70 abitanti in meno (al 31 ottobre dai dati Istat risultava di -69 abitanti).
Sempre dati Istat: a fine ottobre la popolazione residente era di 9203 abitanti.
Si presume che nei mesi successivi abbia subito un ulteriore calo.
Questa, più o meno, la fotografia della situazione attuale.
Descrivendola senza numeri si potrebbe parlare di un paese in piena decadenza demografica ed economica che continua a perdere abitanti e con una popolazione sempre più anziana. L’età media dei macomeresi al 1° gennaio dello scorso anno era di 49,6 anni. Nel 2002 era di 40,2 anni, nove in meno, che non sono pochi. La dinamica demografica in vent’anni ha galoppato in negativo per quanto riguarda le nascite e il saldo migratorio. Le persone che se ne vanno da Macomer sono più di quelle che arrivano e ad andarsene sono soprattutto i giovani. Rimangono i vecchi con conseguente aumento degli anziani rispetto ai più giovani.
L’indice di vecchiaia, indicatore demografico che rappresenta il grado di invecchiamento di una popolazione ed è costituito dalla percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni e quello dei giovani fino ai 14 anni, tra il 2002 e il 2023 è schizzato da 109 a 304,1. Ciò significa che per ogni residente da zero a 14 anni ce ne sono tre che ne hanno più di 65. Non è un buon segnale. Una popolazione più anziana richiede più servizi socio sanitari, che già scarseggiano e tendono a rarefarsi. L’indice di vecchiaia della provincia di Nuoro (compresa l’Ogliastra) è di 236,4, in Sardegna di 241,8 e in Italia 193,1. In provincia di Nuoro ci sono comuni che non sono messi meglio di Macomer. Lei, ad esempio, ha un indice di 638,6 ed è al secondo posto per indice più alto, superato da Ussassai con il 664,3% di vecchi su cento giovani da 0 a 14 anni. Per l’Istat gli scenari demografici futuri di Macomer non sono rosei. Nello spazio dedicato alla statistica sperimentale pubblica le previsioni della popolazione fino al 2042 per i comuni oltre i 5000 abitanti. Macomer, che nel 2022 aveva 9444 abitanti, dovrebbe scendere a 8548 fra cinque anni nel 2029, a 7931 nel 2034 (fra dieci anni) e a 6955 nel 2042 (fine previsione) con una popolazione sempre più anziana e un indice di vecchiaia di 632,4 residenti con più di 65 anni ogni cento ragazzi e bambini fino a 14 anni di età.