C’è una povertà diffusa anche a Macomer. È frutto della crisi che ha cancellato le fabbriche e inferto un duro colpo al tessuto produttivo ed economico della città.
Per Natale la Caritas, che un tempo faceva capo alle singole parrocchie e mentre ora unificata comprendendole tutte, è intervenuta con una distribuzione straordinaria di beni di prima necessità, soprattutto generi alimentari.
La raccolta alimentare del 2 dicembre organizzata dai volontari all’ingresso dei supermercati e la generosità di tante persone, ma anche delle aziende commerciali di Macomer, soprattutto quelle che hanno i centri di distribuzione nella zona industriale, hanno permesso di confezionare dei pacchi in grado di soddisfare durante le festività le necessità di chi ha bisogno.
Il contesto sociale ed economico in cui viviamo è sotto gli occhi di tutti e i numeri che quantificano la povertà dipingono un quadro che non può lasciare indifferenti.
La situazione di Macomer rispecchia il quadro nazionale delineato dai dati Istat relativi al 2022: oltre 2 milioni di famiglie in condizione di povertà assoluta (l’8,3% del totale, contro il 7,7% del 2021), per un totale di 5,6 milioni di individui (9,7%, contro il 9,1% del 2021).
A Macomer su una popolazione di poco più di novemila abitanti, compresi minori e pensionati e persone con più di 65 anni, le persone adulte disoccupate, in cassa integrazione, Naspi o reddito di cittadinanza sono 2050 pari a circa il 22% dei residenti.
I servizi sociali svolgono un ruolo importante nell’alleviare il disagio delle famiglie in difficoltà.
Non meno importante è il ruolo della Caritas di Macomer con le sue iniziative.
Il 2 dicembre ha raccolto prodotti e merci per un valore di 30 mila euro alle casse. La generosità dei grandi gruppi commerciali che hanno la sede logistica a Tossilo ha fatto il resto.
La Caritas non ha reso noti i numeri dei bisognosi che hanno ricevuto un aiuto sotto Natale. Si sa soltanto che i pacchi consegnati, contenenti generi di prima necessità, come alimentari e prodotti per l’igiene personale e della casa, ma anche panettoni, spumanti, dolci e giocattoli per i più piccoli, erano alcune centinaia.
L’attività della Caritas di Macomer non si limita alle feste di fine anno, ma si sviluppa nell’arco dei dodici mesi ed è mirata soprattutto ad alleviare il disagio delle famiglie più in difficoltà. All’aiuto materiale attraverso la distribuzione di generi di prima necessità o vestiario, si sommano altre azioni tra le quali l’aiuto economico per risolvere situazioni particolari, come il pagamento dell’affitto o delle bollette. La povertà a Macomer ha molte facce e le situazioni verso le quali la Caritas parrocchiale indirizza la sua azione sono diverse.
C’è l’anziano solo che non riesce a far fronte a tutte le spese, c’è la donna separata con figli minori e senza reddito, c’è la famiglia monoreddito nella quale chi portava a casa i soldi ha perso il lavoro e non riesce a trovarne un altro e il pensionato con meno di mille euro mensili che non è proprietario della casa dove abita e non riesce ad arrivare alla fine del mese. Situazioni particolari sono quelle di persone inferme che non possono pagare una persona che le assista perché non hanno i soldi e rinunciano anche a curarsi perché la sanità pubblica, sempre più rarefatta anche a Macomer, non garantisce le visite specialistiche e farle in privato costa troppo. La Caritas agisce anche su questo fronte, sempre in silenzio e con grande discrezione. Come dice il Vangelo: «la mano sinistra non sappia quel che fa la destra».