Il giorno di Natale, dalle ore 20 fino alle ore 9 del giorno dopo, festa di Santo Stefano e quindi festivo, a Macomer, Birori e Mulargia sarà meglio non sentirsi male perché l’ambulatorio della guardia media di Macomer resterà chiuso.
E non finisce qui.
Si replica infatti per San Silvestro, niente guardia medica dalle ore 9 del 31 dicembre alle ore 9 del giorno di Capodanno.
Per quanto riguarda i servizi sanitari, il 2024 a Macomer inizia male e se un bel giorno di vede dal mattino, il timore è che nel resto dell’anno le cose non andranno meglio.
Se questi sono i prodromi della riforma della guardia medica alla quale la Regione intende mettere mano col prossimo “accordo integrativo” c’è poco di che stare allegri. Questa volta però la Regione non c’entra.
Le cause del disservizio rientrano nella dimensione locale. Molto semplicemente, non ci sono medici per coprire i turni per cui gli ambulatori restano chiusi.
In un comunicato inviato dalla direzione del Distretto sanitario di Macomer ai sindaci dei comuni interessati si invitano quanti dovessero avere necessità a rivolgersi alle guardie mediche di Silanus o Borore.
L’alternativa è la corsa al pronto soccorso, ma in quei giorni e in quelle ore significa finire in un girone infernale con tempi di attesa da sfinimento.
Il caso di Macomer non è isolato. A Palau dal 15 dicembre un cartello affisso alla porta dell’ambulatorio di guardia medica invita a chiamare il 112, che è come arrivare al pronto soccorso, trovarlo chiuso e leggere all’ingresso che è meglio recarsi in un ospedale. Mentre nel Marghine la sanità e come l’aria man mano che si sale in montagna, sempre più rarefatta, da parte della politica non arrivano risposte. Anche le popolazioni sembrano rassegnate alla situazione che si è creata e che va peggiorando di giorni in giorno. Un comitato che si è costituito per difendere il diritto alle cure dei cittadini incontra difficoltà a mobilitare la gente per portare avanti le battaglie. Considerato l’approssimarsi delle elezioni regionali, questo potrebbe essere il momento giusto per combatterle con una grande mobilitazione.