L’ultimo incidente è accaduto mercoledì mattina, quando il conducente di un’autovettura Fiat Marea ha perso il controllo del mezzo, il quale si è schiantato contro il guardrail ed è stato letteralmente trapassato.
La circonvallazione di Sindia si conferma ancora una volta come uno dei tratti stradali più pericolosi del centro Sardegna.
L’uomo è rimasto miracolosamente illeso.
Per una decina di centimetri non è stato trafitto dal guardrail che ha infilzato la sua macchina (nella foto fornita dai Vigili del fuoco).
Oltre ai Vigili del fuoco del distaccamento di Macomer, sul posto sono intervenuti la Polizia stradale, sempre di Macomer e un’ambulanza del 118.
Come tratto stradale pericoloso la circonvallazione di Sindia si appaia al ponte sul rio S’Adde di Macomer, entrambe opere realizzate dalla Provincia e di competenza di questo ente ed entrambe opere nate male e gestite peggio. I problemi della prima sono legati al mancato drenaggio dell’acqua nella zona. Il dissesto periodico è legato alle filtrazioni che causano danni al fondo stradale. Quelli del ponte di Macomer derivano dal fatto che è “malformato” dalla nascita. Praticamente è un ponte con la gobba, anzi due gobbe poste proprio nei giunti della campata saltati un anno fa e mai ripristinati. Per ridurre il pericolo e consentire la circolazione hanno coperto la crepa con lastroni in acciaio, quelli che si utilizzano nei cantieri per coprire per qualche giorno le buche. Qui ci sono da gennaio e ondeggiano in modo inquietante ogni volta che un mezzo ci passa sopra. Tra due mesi, in attesa dei giunti nuovi, qualcuno celebrerà l’anniversario della loro posa. A Sindia si attende invece la prossima chiusura della circonvallazione, che funziona a intermittenza come le luci dell’albero di Natale.