La lotta alle cavallette entra nella seconda fase, quella della prevenzione attraverso il miglioramento dei pascoli con lavorazioni che puntano a distruggere le uova e, allo stesso tempo, a migliorare la produttività dei terreni in termini qualitativi e quantitativi.
L’intervento è partito nei giorni scorsi da Noragugume, uno dei comuni del centro Sardegna che nella primavera e nell’estate del 2022 sono stati maggiormente colpiti dall’invasione di questi voracissimi insetti che hanno divorato foraggio e coltivazioni.
I tecnici di Laore Sardegna hanno dedicato al paese una giornata dimostrativa sulle tecniche di lavorazione e semina del foraggio nei campi impoveriti dalla presenza di milioni di cavallette che hanno impedito all’erba di crescere e di far cadere i semi dai quali, con le piogge, sarebbe cresciuta altra erba nella primavera successiva.
Di fatto i terreni infestati sono rimasti senza semi per cui la ricrescita del foraggio è stata scarsa e di conseguenza si impongono delle lavorazioni tese a restituire loro la produttività perduta. La giornata dimostrativa sulle tecniche di minima lavorazione e semina foraggera si è svolta in una delle aziende agricole situate nelle campagne del paese.
L’iniziativa è prevista dal programma di miglioramento dei pascoli del piano di lotta antiacridica per l’eradicazione delle cavallette predisposto dagli esperti per conto dell’assessorato regionale all’Agricoltura.
La lavorazione dei terreni ottiene anche un altro importante risultato in quanto distrugge le uova delle cavallette, che vengono deposte in numero variabile da 25 a 55 all’interno di una ooteca, una specie cannello con le uova dell’insetto sovrapposte le une alle altre e incollate da una secrezione. Ogni ooteca viene inserita in un foro scavato nel terreno dalla femmina alla profondità di 3-4 cm. La lavorazione della terra distrugge le uova e i loro contenitori impedendo che a metà primavera si schiudano dando vita a nuovi insetti e a una nuova infestazione.