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Il tessuto produttivo di Macomer

L’industria alimentare tiene ancora, il tessile è scomparso, cancellato del tutto, il polo dei trasporti è ridotto a poca cosa, regge ancora il commercio ma non è più quello di una volta che richiamava la clientela dei paesi del circondario e oltre.

Questa, in sintesi, l’immagine del quadro economico di Macomer che emerge da una serie di dati statistici della Camera di commercio e dell’Istat (Censimento industria e agricoltura).

I dati riguardano il 2020 e il 2021, praticamente il periodo della pandemia di Covid che, dai numeri della statistica, non sembra aver influito più di tanto sulle attività economiche.
Il loro numero, infatti, in quel periodo è rimasto sostanzialmente immutato.
Sarebbe interessante sapere se nello stesso periodo le attività di Macomer hanno subito un calo delle vendite e del fatturato, ma questi dati non sono disponibili.

Vediamo ora quali sono le attività presenti nei due anni e il loro andamento numerico. Il numero delle imprese agricole era di 158 nel 2020 e il 2021 si è concluso con lo stesso numero. Nessun aumento e nessuna diminuzione.
Gli artigiani (si spazia dal calzolaio all’elettricista, dal falegname all’idraulico e dal meccanico al sarto) e imprese edili sono invece aumentati di una unità: 272 nel primo anno e 273 in quello successivo. Per quanto riguarda le imprese edili c’è da dire che hanno tenuto e hanno visto aumentare gli occupati anche grazie ai vari bonus per il rifacimento di tetti, infissi e facciate e per interventi sull’efficienza energetica degli edifici.
Industrie alimentari e artigianali alimentari e minicaseifici 37 in entrambi gli anni. Commercio in sede fissa 237 nel primo anno, 238 in quello successivo. Commercio su aree pubbliche (ambulanti) 67 in entrambi gli anni.
Commercio ingrosso 67 invariato nel 2020 e 2021. Servizi qualificati (agenti di commercio, assicurazioni, rappresentanti, noleggio) 199 attività nel primo anno, 202 nell’anno seguente con un incremento di tre unità. I pubblici esercizi (il settore comprende bar, pizzerie e ristoranti) erano 48 nel 2020 e sono diminuiti di tre unità l’anno dopo passando a 45. Strutture ricettive 8. Il loro numero è rimasto immutato.
Acconciatori, estetisti e tatuatori 28 in entrambi gli anni.