“Non possiamo prendere in carico altre aree verdi per cui realizzeremo un’area parcheggi che riteniamo sia una esigenza molto sentita in città”.
Così, in risposta ad una mia recente interrogazione, la giunta comunale di Macomer demolisce il progetto di riqualificazione del lotto 17, giunto ormai alle battute finali dopo un iter amministrativo lungo e complicato che ha visto impegnato l’esecutivo dell’allora sindaco Succu fin dal 2015.
Un progetto che si proponeva di restituire alla Città un’area di 5000 metri quadrati, martoriata da decenni di incuria e abbandono dopo il fallimento delle politiche realizzative di un complesso fatto di appartamenti di edilizia popolare e qualche locale commerciale.
Addio, quindi, alla piazza centrale delimitata da sedute, al teatro all’aperto che sfruttava l’interclusione di uno spazio al di sotto dell’attuale muraglione, addio alle panchine, al verde, alle alberature e al nuovo arredo urbano; addio al percorso verde didattico (c ompleto di tavole esplicative) dedicato alle essenze locali, al parco giochi lineare, sviluppato su due livelli differenti e connessi da rampe, all’area verde e alle barriere vegetali con siepi e alberature per la separazione delle aree dalle abitazioni, strade e parcheggi che la circondano. Sì, parcheggi, perché anche il progetto precedente prevedeva parcheggi, ma non solo parcheggi. Questo è il punto.
Al posto di un’area riqualificata, 5mila metri quadrati di parcheggi, di soli parcheggi, all’insegna di discutibili ragioni che fondano, sostanzialmente, sulla indisponibilità di risorse per mantenere in vita un nuovo polmone verde.
Fa sorridere se si pensa che la notizia viene data in un consiglio comunale dedicato proprio ad alcune variazioni di bilancio dove sono state trovate nuove risorse per l’efficientamento dell’edificio comunale, per l’apertura del teatro Costantino (il Comune si è caricato delle tasse pertinenti alla proprietà) e per una miriade di spese correnti per una cifra che sfiora i 500 mila euro.
Fa sorridere pensare che la Giunta precedente nel 2013, ereditando il progetto di sistemazione dell’attuale piazza Finali, lo portò a termine trovando tutte le risorse necessarie, anche quelle che garantivano la manutenzione di una nuova area verde.
Cosa c’è quindi dietro questa opinabile e discutibile decisione?
Davvero si vuol far credere che dopo le roboanti dichiarazioni programmatiche, tutte verde e decoro urbano, un comune come Macomer possa trovarsi in difficoltà finanziarie per un po’ di verde in più?
Evidentemente non di difficoltà si tratta, ma di ossessione, l’ossessione di cancellare tutto ciò che proviene da chi ha preceduto la Giunta Uda senza neanche valutare il merito delle cose, la loro utilità, la loro bellezza, la loro sostenibilità.
L’astio cieco e il clientelismo di maggioranza che ignora il conflitto di interessi interno alla Giunta non sono politica, sono patologie politiche, sono esiti di ossessioni personali che, temo, terranno in ostaggio la città per cinque anni.
Intanto i cittadini chiedono altro: https://www.change.org/p/realizziamo-un-giardino-con-parcheggi-e-giochi-per-bambini-in-via-dell-uguaglianza