Il processo di spopolamento in atto da anni nella Sardegna centrale inizia a richiamare l’attenzione di ricercatori e studiosi, mentre la politica, anche nella dimensione locale, sembra non accorgersi del problema che ha ripercussioni sociali ed economiche sul territorio e le comunità che ci vivono. Nel Marghine in vent’anni (2001-2021) si sono persi 4.475 abitanti, quasi un quinto della popolazione.
L’Associazione Nino Carrus segue da anni il fenomeno legato soprattutto alla mancanza di lavoro e di servizi che causa la fuga dei giovani. Su questi temi si confronteranno giovani ricercatori della zona e della Sardegna che hanno portato avanti delle ricerche ed elaborato dei progetti di ripopolamento dei territori, nel corso di un incontro promosso dall’associazione Carrus e aperto a tutti, che si terrà a Macomer venerdì 29 settembre, alle ore 17,30 lei locali del Centro di servizi culturali.
Collabora l’associazione Riabitare l’Italia, una onlus nata con lo scopo di diffondere una nuova cultura delle aree riabitabili, che su questi temi ha condotto e pubblicato uno studio di grande interesse.
Nel corso dell’incontro si parlerà di risorse e competenze locali e delle politiche sulle quali fare leva per alimentare il desiderio dei giovani delle aree interne di rimanere e vivere sul posto dando nuova vita a paesi altrimenti condannati allo spopolamento, processo le cui cause sono ben note: rarefazione dei servizi pubblici essenziali, soprattutto istruzione e sanità, e impoverimento produttivo, cioè mancanza di lavoro.
Andrea Membretti, sociologo e dirigente di Riabitare l’Italia, presenterà i dati della ricerca. Seguiranno analisi, considerazioni, riflessioni e proposte dei giovani che interverranno all’incontro. Coordina Giacomo Mameli.