È Bortigali il comune del Marghine più virtuoso nel praticare la raccolta differenziata; 76,31%. Segue Lei col 75,84%.
Peggio di tutti ha fatto Bolotana, che è fanalino di coda nella graduatoria dei dieci comuni della zona: 69,91%.
Il dato si riferisce al 2020, ultimo anno per il quale alla fine del 2022 la Provincia di Nuoro ha pubblicato il “Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani”.
Non sono stati ancora resi noti i dati degli anni successivi, nei quali qualcosa potrebbe essere cambiato.
Non è incoraggiante neppure il dato del comune di Macomer: 70,18%.
Nei centri più popolosi, dove sono presenti anche dei condomini non facili da gestire e più attività commerciali rispetto a quelli più piccoli, la raccolta differenziata è sempre più problematica e con risultati inferiori.
La media territoriale è del 73,14%.
Ciò significa che più del 26% dei rifiuti raccolti e conferiti dai 20 mila abitati della zona, finisce in discarica con costi altissimi che vengono spalmati su tutti con le bollette Tarsu in arrivo questi giorni e in scadenza a fine mese.
Il costo pro capite più alto (spesa complessiva per la gestione dei rifiuti divisa per il numero dei utenti) è quello sostenuto dai cittadini di Macomer e Lei: 191 euro a testa in entrambi i comuni.
Chiaramente si tratta di una media, perché c’è chi paga di più e chi di meno.
Pagano di meno i cittadini di Noragugume: 122 euro a testa di media, preceduti da quelli di Sindia: 123 euro.
A produrre più rifiuti sono quelli di Macomer: 429,69 chili di rifiuti pro capite all’anno, seguono quelli di Birori con 358,59 kg.
A Lei ne producono di meno: 243,52.
Nelle dinamiche sulla produzione dei rifiuti e la racconta differenziata incidono diversi fattori.
La produzione di umido, ad esempio, cala nei comuni ad economia agropastorale.
Gli scarti alimentari e gran parte dell’umido viene utilizzata per alimentare maiali e galline.
Nei centri più popolosi, dove si consuma di più, aumenta invece la produzione di secco.