Spagna 1976, febbraio, Franco è morto da tre mesi. Manuel, un giovane contabile finisce in carcere a Barcellona con l’accusa di essersi appropriato indebitamente di un milione di pesetas. Ambientato nel carcere La model, Alberto Rodriguez, già regista di un film: La isla minima, piccolo gioiello, affronta in questo film il mondo del carcere: da una parte i detenuti, dall’altra le guardie.
Il carcere è lo specchio di una nazione che ancora non si è liberata del franchismo, le violenze e i soprusi all’interno della prigione ne sono la testimonianza.
È ispirato ad una storia realmente accaduta, la fuga di 45 detenuti, e alla creazione del Copel (Comitato Coordinatore dei Prigionieri in Lotta), che rivendicano miglioramenti concreti nelle carceri, nonché l’amnistia totale.
Manuel diventerà il protagonista della rivolta, insieme agli altri detenuti, supportato dal suo compagno di cella Pino, all’inizio diffidente, ma poi a capo delle operazioni.
Il film, ovviamente, richiama altre pellicole ambientate nel mondo del carcere: Fuga di mezzanotte, Fuga da Alcatraz, Le ali della libertà.
Una bella fotografia e un buon cast di attori rendono il film coinvolgente e tale da restare impresso nella memoria degli spettatori.
Regia: Alberto Rodriguez; Interpreti: Miguel Herràn, Javier Gutiérrez, Catalina Sopelana Fernando Tejero; Origine: Spagna, 2022