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Venerdì 23 giugno

Il Corriere della Sera riesce a scrivere dell’inchiesta della Procura di Milano sulle nuove forme di caporalato nel settore dei servizi e della vigilanza solo a pag. 21. Neanche un richiamo in Prima. Motivo? La forza pubblicitaria di Esselunga.

 

 

Chi volesse provare a capire l’arresto di Minenna, ex Direttore dell’Agenzia delel dogane in quota Movimento 5 Stelle, può leggerne il resoconto sul Corriere. Ciò che sarebbe stato interessante leggere è un commento dei dirigenti Cinquestelle.

 

 

 

 

 

 

 

Quanto a giustizialismo, nessuno batte Il Fatto Quotidiano. La Fotocopertina di oggi è veramente un grande inganno. I fatti sono i seguenti: Report ha fatto un’inchiesta sui fallimenti delle società del ministro Santanché (rinominata da Dagospia Santadeché). Nordio sta sulla punta del naso al direttore del Fatto, perché è un garantista.
A questo punto Il Fatto è andato a raccattare in archivio la vecchia inchiesta di Nordio sulle coop. rosse, nella quale l’allora magistrato aveva indagato anche Occhetto e D’Alema, per poi proscioglierli per l’impossibilità dell’indagine di dimostrare che avessero percepito denaro. Il Fatto rievoca l’inchiesta scagliandola contro Nordio, ma la lettura dell’articolo fa, a un lettore comune, l’effetto opposto, e cioè quello di trovarsi di fronte a un bravo investigatore che dimostrò che i soldi dalle coop rosse arrivavano al partito, senza riuscire a dimostrare che Occhetto e D’Alema fossero personalmente coinvolti.

 

 

Libero è proprio simmetrico al Fatto: deve fare il titolo sempre contro qualcuno della sinistra italiana e ci passa spesso la Schlein. Questa volta viene strumentalizzata una frase della Schlein che non mancava certo di compassione per gli sventurati del sommergibile imploso, ma censurava la differente partecipazione al naufragio dei migranti. Insomma, un’esagerazione faziosa.

 

 

 

 

 

 

 

Sul versante sardo, invito a leggere l’articolo di Francesco Pinna sull’assoluzione dal reato di peculato di cui era stato accusato un notaio cagliaritano per aver ritardato di un giorno il versamento delle imposte dovute per una compravendita immobiliare. Il processo d’appello ha dimostrato ciò che già il GUP avrebbe potuto accertare, e cioè che il ritardato versamento (di un giorno) fu dovuto a uno sciopero dei bancari. Ogni altra parola è inutile.

 

La Nuova si applica sui dati della CGIA di Mestre che stima l’evasione fiscale in Sardegna. Personalmente considero queste stime una grandissima panzana, ma si avrà modo di parlarne. Più interessante la notizia sul divieto del fumo anche all’esterno dei locali varato dal sindaco Nizzi. Che dire? Finalmente!

 

Tuttavia a Olbia i problemi sono altri, per esempio la pessima abitudine di fare i lavori nelle vie turistiche della città proprio nei mesi di maggior afflusso.

 

 

 

 

Infine, ci lasciamo con una notizia positiva: anche Ozieri si avvia a entrare nel club delle comunità energetiche. Lo facessero tutti i pesi della Sardegna, l’Isola cambierebbe volto.