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Venerdì 16 giugno 2023

I quotidiani sardi vanno sempre letti insieme, perché è nella differenza che si capisce come la verità venga elaborata da chi la racconta.
Oggi L’Unione apre sugli ospedali sardi con un titolo fuorviante. Il titolo vero è l’occhiello: il nuovo polo ospedaliero si farà, da dismettere Businco (meglio noto come Oncologico) e Brotzu”.
L’Unione evita di mettere a confronto questa notizia con quella che dà a p.3: le liste d’attesa sono vive e vegete e nessuno riesce ad abbatterle.

La Nuova sugli ospedali è più chiara: i soldi sono in cassa, ma che cosa farne è tutt’altro che chiaro.

 

La Nuova: dichiarata dal Tribunale la morte presunta del povero Stefano Masala, il trentenne scomparso dopo l’omicidio di Orune.

 

Entrambi i quotidiani danno la notizia dell’avvenuta prescrizione per 19 imputati dei reati loro contestati durante il celebre processo denominato Sindacopoli. Nella coscienza comune la prescrizione è una sorta di paracadute per gli imputati generato dalle lungaggini dei processi. Io resto dell’avviso che è spesso la panacea delle indagini a strascico, dove si contestano più reati di quelli commessi. Per non vedere indagini di grande impatto mediatico concludersi con troppe assoluzioni, la prescrizione è una buona via d’uscita.

L’Unione dà la notizia dell’insediamento del nuovo procuratore della Repubblica di Oristano, che dichiara di aver trovato uffici efficientissimi sebbene gravati da una cronica carenza di personale. Contento lui…….

 

La Nuova, invece, celebra con mezza pagina un convegno sull’uso del Taser da parte dei vigili urbani. Una notiziona davvero.

Entrambi i giornali danno la notizia della richiesta di assoluzione formulata dal PM di Tempio per l’ex sindaco di Palau Pala e della sua vicesindaca. Sia lui che lei erano stati arrestati. Sia lui che lei hanno avuto la vita segnata da un’azione giudiziaria che si vedeva lontano un miglio essere clamorosamente sbagliata. Adesso, con nessuna scusa, si dice che erano innocenti. Cosa c’è dietro tutto questo? A mio modesto avviso, e si tratta di un fatto opinabilissimo, c’è il Puc di Palau. Chi lo tocca, muore, politicamente.

L’Unione comunica che la festa del vino di Bosa non si farà, per il mancato accordo tra l’associazione che la gestisce e l’associzione che organizza la festa della birra. Ma che strano! Proprio da rimanerne stupiti. Questa la dichiarazione del presidente dell’associazione che organizza la festa del vino: “L’associazione “Centro storico Sa Costa”, che ha sempre organizzato il festival del vino coinvolgendo alcune fra le cantine più importanti dell’Isola, quest’anno ha cercato di coinvolgere anche l’associazione che organizza con successo il Bosa beer fest con l’obiettivo di fare del Festival del vino un evento di più ampio respiro. Lo strappo «Abbiamo avviato i contatti – spiega il presidente di “Centro storico Sa Costa”, Giuseppe Sardara – Ma abbiamo preso atto che ci venivano imposte condizioni e scelte per noi non accettabili»